I QUADRETTI NO!

da | Mar 5, 2024 | Marzo 2024

“I quadretti no, mi ricordano le disequazioni!”
Rido, non posso trattenermi. Maurino beveva il suo calice di rosso con innata disinvoltura, mentre il piatto di tomini piangeva, e la nostra propensione alla scrittura si manifestava in un minuzioso excursus sulle superfici migliori per esercitarla.

Quindi sui quadretti eravamo d’accordo: era un no! Perché a Maurino ricordavano le disequazioni a e me ingabbiavano nelle cornicette.
“Le righe?”, non potevo astenermi dal chiedere.
“Le righe sì!”
“No, dai, le righe no!”, quasi deluso, io.
“Ma stai a scherzà? Le righe sì! Te danno struttura, continuità, te indicano la via. Le righe so’ na mano santa sulla capoccia.”
“No, non ci sto. Per me, foglio bianco. Che se vuoi scrivi grande, piccolo, in verticale, fai una spirale… ci fai quello che vuoi, Maurì. Le righe ti portano tutte nella stessa direzione: te vai, le segui, riempi il ritmo di parole, e poi? e poi niente, lo strapiombo. E devi ricominciare da capo! Foglio bianco e nessuna salvifica promessa!”
Rimaneva dubbioso Maurino, nella posizione di chi non trova oppositori: gli piacevano le righe ma anche il foglio bianco, e quindi? Chi erano i suoi mulini a vento?

Guardammo l’ora speranzosi di trovarci dell’altro: io dovevo andare a lavoro, lui… lui altrove. Un abbraccio, e buon viaggio.

Mentre sono in cucina a lavoro, capita di avere dei momenti di vuoto: momenti durante i quali tutti i clienti stanno mangiando, i piani sono puliti e tutte le scatoline con gli ingredienti riempite a misura.

In quei momenti allora, succede a volte, che prenda un pizzino di carta e che inizi a trasformarlo in altro: scarabocchio della mente, tentativo di prosa, to do list… come lunedì sera, turno già di per sé non troppo affollato: e allora foglietto e lista della “spesa” delle prossime settimane:

  • 30€ spese di contratto di subentro
  • 210€ spese di cauzione d’affitto
  • 35€ cuffione JBL
  • 120€ corso di avvicinamento al vino
  • 140€ Birkenstock

Marzo inizia così. Saluto casa dei miei, vado via, in una casa abitata da altr* cinque ragazz* a pochi minuti da dove ho lezione.
Sono entusiasta? No.
Emozionato? No.
Non vedo l’ora? No.
Ci sto ripensando? A volte. Poi metto tutto sulla bilancia e, stranamente, con scioltezza mi dico: “provaci”.

Sempre Marzo poi, sarà mese di “avvicinamento al vino”. Ora, intendiamoci, non che io e il vino non ci si conosca eh: dai tubini in via Borgone, al litro de Lo Sbarco, dallo sfuso in plastica da gagni per andare lontani spendendo low cost, alla mia sempre chiusa enoteca preferita… insomma io e il vino, ci siamo già avvicinati, solo che questa volta, il nostro, sarà un incontro mediato.

8 corsisti, un docente. Lui matto da legare, noi mmm, dobbiamo ancora un po’ scioglierci. Modalità: tavola quadrata, tutti seduti attorno: si mangia e si beve. Inizio così ad avvicinarmi al vino in maniera diversa: Prosecco Valdobbiadene, Chardonnay Piemontese di Ignazio Giovine, Super Piedmont Cantina Vignasone.

Ancora mi sento un profano, io bevo.
Analizzo il colore: facile, un po’ di giallo qua, poco verde nelle sfumature, marrone? niente.
Poi NON giro il bicchiere, sacrilegio! E via di spiegazione sul perché e per come l’ossigeno non ossigeni, bensì ossidi, e allora daje a girare sto bicchiere, ché tutti gli aromi creatisi in settimane/mesi di vinificazione se ne vanno via sfreccianti sui loro rombanti bolidi di O₂.
Credo di aver capito, e ficco il naso nel calice: gli aromi. Erbaceo? Sì, dai, un po’ di campo me lo immagino. Fruttato? A voglia, per me sempre! Speziato? Mmm, questa è già più difficile. Sudore di cavallo? E mo’?
Scrivo, ascolto, sgranocchio del pane.
Quasi mi dimentico che il vino si beve anche.
Bluff.
Voglio essere misurato: giusto in goccio in bocca. Lo muovo come pare vada mosso: ai lati della lingua, poi proprio lì sotto il palato, ancora un passaggio tra denti e labbro superiore e via, solo allora, posso deglutire. Tutto questo viaggio dovrebbe portarmi a capire intensità tannica, astringenza e secchezza.
Io manco so cosa cosa vogliano dire in italiano.
Ho bisogno di un dizionario.

Finiamo a mangiare formaggi puzzoni: io intanto penso alle Birkenstock, e non mi esalto all’idea di cambiare casa.

leggi anche

PIANO PIANO

PIANO PIANO

"Hombre?"Dopo aver mancato la chiamata."Oggi ci sei?"Passa un giorno e nessuna risposta."Lag quando ci sei?" Rendo esplicito il mio bisogno di un amico, e finalmente dall'altra parte del mondo, e del telefono, si paventa un indizio: "Sentiamoci oggi Lam, quando vuoi."...

leggi tutto
“Riempire il vuo-“

“Riempire il vuo-“

"Como llenar un vacío", sorrideva Gagou (sì Gagou, quella della Grecia, cioè lei è francese... insomma quella de Il dopo) mentre io mi ero stufato di far finta di non capire."Que?", le rimbalzo addosso."Como se dice en english? No se...", e si sforzava...

leggi tutto
IN VIAGGIO DA/A/PER

IN VIAGGIO DA/A/PER

"Sono troppo poco egoista per potermi raccontare.", e forse se l'avesse avuto, avrebbe tirato già un sorso di Negroni."Perchè, il raccontare è un atto egoistico?", rispondo dopo aver fatto velocemente i conti col mio ego. Il clima sembrava rinnegare il moto di...

leggi tutto