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“Un ultima domanda: a chi lo dedichi questo che tu chiami un documentario?”, mi aveva chiesto Marco, il moderatore dell’incontro.
La risposta non si fece attendere: un pensiero ai miei genitori, a mia madre… poi lapidario: “A me.” Sipario. Applausi.
Un sorriso mi si stampa in faccia, e dopo essermi guardato intorno, mi perdo tra il calore della gente che, matta, aveva deciso di regalarmi parte del proprio tempo. Ce l’hai fatta, ho pensato. Ce l’hai fatta a raccontarti senza sentirti di peso. Bravo Jacopo. Adesso goditela.

Un ultimo bicchiere di vino e una serie infinita di abbracci.

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